The Natural History of Destruction

Il film di Sergei Loznitsa affronta esplicitamente il tema della distruzione, come indicato dal titolo, tratto dal libro di Winfried Georg Sebald. Denominato “Storia Naturale della Distruzione”, il documentario adotta un approccio scientifico, asettico e privo di commenti, utilizzando immagini d’archivio della Seconda guerra mondiale. Le sequenze in bianco e nero, con occasionali frammenti a colori, presentano città britanniche e tedesche, folle, individui, aerei e leader politici, con un rapido sbiadimento dei punti di riferimento.
Il regista rinuncia a un’introduzione, a una voce narrante e a una cronologia, sfidando gli spettatori a interpretare e comprendere autonomamente il significato delle immagini. La mancanza di confini predefiniti spinge lo spettatore a confrontarsi direttamente con le potenti immagini d’archivio, creando un’esperienza cinematografica coinvolgente e senza filtri interpretativi.
Attraverso questa narrazione visiva senza fronzoli, Loznitsa offre uno sguardo crudele ma onesto sulla devastazione della guerra, lasciando che le immagini storiche parlino da sole.

SERGEI LOZNITSA

Sergei Loznitsa, nato a Baranavicy nel 1964, si trasferisce con la famiglia dalla Bielorussia a Kiev, dove intraprende gli studi di matematica presso l’Istituto Politecnico. Dopo aver completato il percorso, si diploma all’Istituto di cinematografia Gerasomov. Nel 2010, fa il suo debutto cinematografico con il dramma “My Joy”, che diventa il primo lungometraggio ucraino a essere presentato in competizione al Festival di Cannes.Nel 2014, in risposta alle proteste del movimento democratico e filo-europeo di piazza Maidan a Kiev, Loznitsa realizza un documentario che documenta gli scontri tra i manifestanti e la polizia del governo filorusso di Viktor Yanukovych. Questi eventi segnano la storia come la “Rivoluzione della Dignità”, con la morte di almeno 100 manifestanti ma anche la caduta del governo.
In seguito a questa rivoluzione, la Russia annette la Crimea e sostiene la guerra civile nel Donbass. Nel 2018, il film di Loznitsa, “Donbass”, apre la sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes, ricevendo il premio per il miglior film. La sua opera successiva, “Natural History of Destruction”, viene presentata a Cannes l’anno successivo.
Sergei Loznitsa emerge come uno dei maggiori e più intensi cineasti contemporanei europei, portando avanti una carriera cinematografica che non solo esplora tematiche sociali e politiche cruciali, ma le documenta con un’impronta distintiva e potente. La sua origine ucraina aggiunge un ulteriore strato di significato alle sue opere, dando voce a una prospettiva unica e appassionata nel panorama cinematografico globale.